Food

Carne finta a partire dall’anidride carbonica

L’idea di una startup americana contro il cambiamento climatico

Anidride carbonica e microbi per produrre alimenti altamente proteici e contrastare il cambiamento climatico. Dalla startup americana Air Protein arriva il progetto per la realizzazione in laboratorio di carne e pesce sintetici.

Lisa Dyson e John Reed, una fisica e uno scienziato dei materiali che lavoravano insieme al Berkeley Lab, un laboratorio che conduce ricerche scientifiche per conto del Dipartimento dell’energia degli Stati Uniti, sono partiti da una considerazione: l’agricoltura è responsabile di un quarto delle emissioni annuali di gas serra – più dell’intero settore dei trasporti – e l’industria della carne produce la maggior parte delle emissioni. Ciononostante, le persone continuano a nutrirsi in maniera consistente di carne: attualmente, il consumo globale si attesta a circa 350 milioni di tonnellate all’anno, ed è in crescita.

Pensata per gli astronauti

Dyson e Reed un giorno si sono imbattuti in alcune ricerche dimenticate della Nasa, risalenti agli anni Sessanta, in cui venivano analizzati i metodi per nutrire gli astronauti durante un lungo viaggio nello spazio, dove ci sarebbero state poche risorse. Tra le varie idee raccolte nel documento, rientrava quella di combinare i microbi con l’anidride carbonica che gli astronauti espellevano durante la respirazione per produrre cibo. L’idea non fu poi realizzata. Ma il concetto è stato trovato molto interessante dai due ricercatori Dyson e Reed, che hanno quindi deciso di portarlo avanti, fondando Kiverdi, un’azienda che utilizza l’anidride carbonica riciclata per realizzare prodotti commestibili, come le alternative a base di microbi all’olio di palma e di agrumi. Nel 2019, da Kiverdi Dyson e Reed hanno fondato la sussidiaria Air Protein, una startup con sede in California che si ripropone di produrre carne partendo letteralmente dall’aria.

Il progetto contemporaneo

L’anidride carbonica viene estratta dall’aria per essere trasformata in una bistecca o in un filetto di salmone. Il processo si basa su colture vive. Air Protein coltiva microbi idrogenotrofi all’interno di fusti per la fermentazione e li alimenta con un mix di anidride carbonica, ossigeno, minerali, acqua e azoto. Il risultato è una farina ricca di proteine, che ha un profilo aminoacidico simile alle proteine della carne.

Con la farina si modella infine qualcosa che somiglia molto a un filetto animale, attraverso una combinazione di pressione, temperatura e tecniche di cottura.

La startup ha ottenuto l’attenzione dei finanziatori: all’inizio del 2021, Air Protein ha raccolto finanziamenti per oltre trenta milioni di dollari da investitori tra cui anche Adm Ventures, Barclays e Gv.

I vantaggi per l’ambiente

I potenziali benefici per il clima, sottolineano i ricercatori, sono duplici. Da una parte, infatti, il processo stesso è a impatto negativo in termini di CO2:  Air Protein utilizza anidride carbonica per realizzare la proteina, estraendo il gas dall’atmosfera attraverso impianti per la cosiddetta direct-air capture (cattura diretta dell’aria). Dall’altra, il processo usa 1,5 milioni di volte meno terra e 15mila volte meno acqua rispetto alla carne di manzo, non richiede l’utilizzo del suolo, impiega risorse minime e si basa su energie rinnovabili, che – notano i ricercatori – stanno diventando sempre più economiche.

Pochi dubbi, insomma, sui vantaggi per l’ambiente. Su quelli relativi alle nostre tavole (e al nostro stomaco), si vedrà…

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